Nessuna famiglia può scrivere fuori della porta: qui non ci sono problemi.
La famiglia è una risorsa fondamentale per la crescita dell’individuo e, soprattutto per i bambini in età pre-scolare e scolare, costituisce la base indispensabile per un sano sviluppo affettivo e relazionale, nonché un irrinunciabile sostegno nei momenti di crisi o cambiamento. A volte però i genitori non riescono a risalire alle cause di eventuali problematiche espresse dal bambino, magari con notevoli cambiamenti del comportamento a casa, a scuola e/o nelle relazioni con i pari.
Inoltre, le modificazioni storiche della società, come il fenomeno multietnicità, fanno emergere nuove e più complesse problematiche, che coinvolgono a volte in maniera dirompente i bambini, gli adolescenti, la famiglia e la scuola.
Anche in Italia si è assistito a forti cambiamenti sociali, culturali e conseguentemente legislativi (legge 2006 sull’affidamento condiviso) che fanno emergere nuove realtà familiari distanti dalla famiglia intesa in senso tradizionale, come la diffusione di genitori single, di famiglie allargate e ricomposte, di famiglie con genitori appartenenti a culture diverse o famiglie omogenitoriali.
Se all’interno di una famiglia tradizionale vi è una coincidenza tra genitorialità e coniugalità, tra l’essere genitore biologico e ruolo genitoriale, una tradizionale distribuzione dei ruoli educativi tra padre e madre in relazione alle peculiarità di genere, le nuove realtà famigliari richiedono un modello di osservazione nuovo e che tenga conto della complessità delle nuove reti di interazione all’interno delle quali si trova a crescere un bambino. Emergono nuovi bisogni e nuove problematiche da gestire nella quotidianità che vanno dal sostenere il bambino (ed i genitori) nella fase di separazione, a gestire il momento dell’arrivo in casa di un nuovo/a compagno/a, alla relazione con i fratelli biologici e acquisiti al rapporto del convivente con il figlio del compagno/a.
In ogni cambiamento ci troviamo tra una condizione precedente che non può essere più mantenuta e che viene quindi persa, e una futura che non si conosce, che genera angoscia, e che rappresenta un vero e proprio salto nel vuoto per l’individuo che la deve affrontare.
Ogni fase della vita richiede di separarsi da quello che c’era prima per avventurarsi nel nuovo: ogni nuova capacità acquisita porta dei cambiamenti nella vita che richiedono aggiustamenti, riorganizzazioni e sempre un lasciare qualcosa (come abitudini, modalità di comportamento…).
Questi momenti corrispondono a delle vere e proprie perdite, necessarie ma sempre dolorose.
Oltre alla vita del bambino, anche il ciclo vitale della famiglia è ricco di tali cambiamenti, che sono funzionali all’espletamento delle sue compiti: per esempio quando nasce un figlio, specialmente il primo, la coppia attraversa un grande cambiamento che sconvolge i suoi già delicati equilibri. Lo stesso accade per esempio, quando un figlio va a scuola o quando apprende delle nuove competenze.
In tutti questi passaggi la famiglia tende a rimanere attaccata alle cose amate nella fase precedente, e nei genitori si riattivano i nuclei primari della personalità che si sono formati nelle prime esperienze infantili.
Nell’equipe di Morphè Centro Ascolto Famiglie , ci occupiamo di prendere in carico le famiglie nella loro complessità, con un approccio multidisciplinare, occupandoci degli aspetti e dei bisogni portati, e garantendo un accompagnamento in percorsi personalizzati, costruiti intorno ai genitori e ai loro figli.